La Banca d’Italia, con il bugnato in ceppo di Poltragno, le colonne d’ingresso in marmo pavonazzetto e le decorazioni in gres smaltato dello scultore Fermo Taragni, è la prima opera realizzata da Marcello Piacentini a Bergamo (1914), prima che la guerra interrompesse per qualche anno la realizzazione del piano regolatore.

Primo edificio realizzato all’interno del piano di ridefinizione dell’area della settecentesca Fiera di S. Alessandro, su progetto dall’architetto romano Marcello Piacentini. A lui la Direzione della Banca d’Italia si rivolse, intorno al 1911, per i disegni dei prospetti e dell’apparato decorativo, palesemente neorinascimentali, mentre la soluzione planimetrica era stata elaborata dall’ufficio tecnico dell’istituto di credito.

La facciata principale su viale Roma presenta un impaginato simmetrico, con il corpo centrale porticato su colonne binate in pavonazzetto e decorato da maioliche dedicate a “Il lavoro”, “Il risparmio”, “La fortuna”, “L’abbondanza”, opere di Giuseppe Guastalla.

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A piano terra, sopra uno zoccolo in ceppo di Brembate, si imposta un rivestimento bugnato a punta di diamante in ceppo di Poltragno, mentre il primo piano, con aperture a bifora e trifora sormontate da pannelli decorativi, è semplicemente intonacato. Superata la scalinata si giunge nel vestibolo le cui volte sono affrescate con personificazioni della scienza, dell’economia e dei mestieri, del bergamasco Fermo Taragni, autore anche dei disegni delle maioliche policrome alle pareti prodotte nelle fornaci Chini di Borgo S. Lorenzo presso Firenze. In asse con l’arcata centrale del portico, si apre l’ingresso che immette nel salone per il pubblico, sorta di corte interna illuminata da un lucernario decorato, perimetrata da archi su colonne, entro i quali sono collocati gli sportelli oggi non più utilizzati occupandosi la filiale di Bergamo di altre attività.

Notizie storiche

BancaItaliaLa presenza della Banca d’Italia a Bergamo si deve alla richiesta rivolta al Governo, nel 1859, dalla Camera di Commercio e Industria della Provincia di Bergamo. La filiale della Banca Nazionale (originaria denominazione) fu istituita con Regio Decreto il 17 novembre 1860 e iniziò la sua attività il 13 giugno 1861 nell’edificio ai civici n. 18-21 di via Sant’Orsola, nel quale appositi ambienti erano destinati al deposito e alla gestione dei bozzoli e delle sete. L’esito negativo delle ricerche per individuare un immobile più idoneo e rappresentativo portò, nel 1909, all’acquisto di un’area ricadente nel nuovo centro della città che si andava configurando secondo il progetto vincitore del concorso nazionale (1907) a firma di Marcello Piacentini. Nel 1911 l’ufficio tecnico della banca aveva già predisposto le planimetrie ed era già stato incaricato Piacentini della definizione dei prospetti e della decorazione. Costruito tra il 1912 e il 1915, il palazzo occupa la porzione meridionale del lotto, lasciando la restante adibita a giardino, all’interno del quale si trova la statua in bronzo di Elia Ajolfi raffigurante il “Ratto di Europa”.

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